Matteo Regispani

Negli ultimi 10 anni l’Italia ha assistito a un aumento della ricchezza totale del 14,7% ma l’inflazione è salita del 18,6%, rendendo, di fatto, gli italiani più poveri nonostante la percezione di maggiore ricchezza.

Questa tendenza non è stata causata solo dalla pandemia: già tra il 2013 e il 2019, l’incremento della ricchezza netta è stato del 1,05% contro un’inflazione del 2,7%.

LE CAUSE

La Banca d’Italia ha suddiviso la popolazione in decili: il 10% più povero è il primo decile, il 10% più ricco è il decimo decile e in mezzo, divisi appunto in “quote” del 10% in base alla ricchezza, ci sono tutti gli altri.

Il decimo più ricco che ha visto aumentare la propria ricchezza del 24,9%, mentre la classe media, rappresentata dal sesto decile, ha subito una perdita del 25,4%.

Perché?

La diversificazione degli investimenti è risultata cruciale: il 10% più ricco ha destinato il 24,3% della propria ricchezza in investimenti finanziari (azioni, obbligazioni, fondi, ETF ecc.) registrando un aumento significativo del patrimonio.

Al contrario, coloro che hanno tenuto la liquidità ferma sul conto corrente o investito principalmente in immobili hanno subito perdite, soprattutto nel sesto decile, dove le proprietà immobiliari costituiscono il 78,8% della ricchezza complessiva.

CONCLUSIONE

I dati dimostrano che l’investimento in strumenti finanziari porta una crescita patrimoniale, quello in immobili o la liquidità ferma sul conto no.

La corretta allocazione del tuo patrimonio è fondamentale per garantire una crescita sostenibile, e di lungo termine, della tua ricchezza: per farlo al meglio scrivimi a matteo.regispani@pfafineco.it